Dott.ssa Teresa Serra
La cliente dice all’avv. Malinconico che non permetterà a suo marito di liquidarla per una cifra ridicola che vorrebbe versarle in una sola volta. Il legale le spiega che è un modo di tagliare ogni rapporto con lei; un bonifico al mese sarebbe come mantenere un legame con il coniuge separato: “pagare in un’unica soluzione diventa il modo di accedere ad una sorta di condono tombale sul matrimonio”.
De Silva in modo divertente nomina qualcosa che capita di frequente nei divorzi: l’illusione di poter cancellare il rapporto precedente automaticamente una volta che si è andati dall’avvocato. Il legame invece è eterno, lo si può solo trasformare e non è possibile scindere il rapporto con il passato e, quindi, con il presente e il futuro. Il dolore della perdita rappresenta un vero e proprio trauma: sulla scala degli eventi di vita stressanti di Holmes e Rahe al secondo posto per gravità c’è il divorzio. Il trauma del divorzio colpisce tre generazioni: i nonni, comunque vedano la separazione, gli ex coniugi la cui unione finisce, i figli per la fine dell’unità familiare. Un trauma, se non elaborato, getta un’ombra sul presente creando un senso d’impotenza, tristezza e minore apertura alle relazioni. Danneggia anche il futuro minando la fiducia per progettarlo.
Il divorzio è un passaggio in cui i rapporti cambiano e il dolore per la perdita si può ripresentare per un lungo periodo a causa di eventi quali un nuovo compagno dell’ex coniuge o una nuova nascita. Per poter prendersi cura del legame dopo il divorzio gli ex partner dovranno poter stabilire almeno un’alleanza di lavoro davanti ad uno psicologo. Non sempre questo è possibile: le coppie che non riescono a separarsi davvero ingaggiano furiose battaglie in Tribunale per la custodia dei figli e per la spartizione di beni/incombenze economici. La rabbia verso l’ex impedisce di sentire il dolore per la perdita. Lo scopo ultimo è di vincere sull’altro, il quale sarà punito in quanto “portatore di ogni male”. In questa guerra i figli passano in secondo piano e i due contendenti non riescono a mettersi d’accordo per essere genitori adeguati.
Occorre invece uno spazio dentro di sé per considerare l’ex partner simile eppure “altro da sé”, nei suoi pensieri, desideri, relazioni, che non coincidono con i propri. Questo permette di gestire il dolore e anche di rivolgersi ai figli con lo stesso rispetto nel riconoscerli simili a sé e differenti. Lo psicologo può aiutare la coppia di divorziati nel fare un bilancio del loro rapporto non solo nella crisi ma anche per quel che di buono c’è stato prima per potere permette a sé e all’altro di andare oltre il male e al dolore subito e inflitto e attivare le modalità riparative che consentano di affrontare costruttivamente il presente e il futuro. I benefici di affrontare il trauma del divorzio si estendono alle famiglie d’origine e proteggono i figli permettendo loro una crescita in termini relazionali e di benessere personale.
- De Silva, D., Divorziare con stile, Torino 2017
- Cigoli, V., Clinica del divorzio e della famiglia ricostruita, Bologna, 2017